Con questo articolo voglio sottolineare l’importanza della respirazione nel corretto svolgimento dello stretching. E’ un tema che ho trattato parecchi anni fa in occasione della compilazione della mia tesi di laurea, ma trovo quanto mai attuale nell’ approfondimento di un tema spesso lasciato ai margini dell’allenamento anche da sportivi di livello.
“Secondo uno dei postulati della neurologia, qualsiasi contrazione muscolare attiva è accompagnata da un aumento generale del tono muscolare in tutto il corpo. Di conseguenza tutto il sistema muscolare si pone in uno stato di attivazione generale e di preparazione alle azioni muscolari che adatteranno l’intero sistema al nuovo equilibrio posturale e dinamico reso necessario dalle modificazioni di assetto apportate dalla contrazione che è in atto.”
Ciò significa che il corpo tende ad effettuare ogni movimento con l’insieme della struttura muscolare: tanto è vero che nel processo di acquisizione di qualsiasi abilità motoria, l’apprendimento delle sequenze motorie che sono necessarie per attuarla, deve andare di pari passo con l’eliminazione di movimenti “parassiti” che non sono necessari o funzionali all’esecuzione.
Da ciò si può desumere che nel momento in cui il corpo esegue un’azione motoria qualsiasi, per quanto limitata nel numero e nell’importanza dei gruppi muscolari che impegna, tutto il sistema muscolare si pone in una fase di attivazione caratterizzata da un aumento di tutto il tono muscolare, che prepara il sistema agli adattamenti necessari per eseguire il compito assegnato.
La fase inspiratoria della respirazione avviene attraverso una contrazione attiva del diaframma e dei muscoli accessori; la fase espiratoria è invece quasi completamente passiva: il diaframma e gli altri muscoli inspiratori si rilassano e sono le forze elastiche dei vari tessuti che costituiscono la gabbia toracica a riportarla nella posizione di riposo.
Alla contrazione muscolare attiva che caratterizza l’attività inspiratoria si accompagna un adattamento posturale attivo di tutta la muscolatura, che ha lo scopo di compensare le sollecitazioni meccaniche cui i muscoli respiratori sottopongono soprattutto i vari tratti della colonna vertebrale, sulla quale la maggior parte di essi si inserisce. A questa fase di contrazione attiva seguirà invece una fase di rilassamento muscolare generale sinergica con il rilascio dei muscoli respiratori.
Il tono muscolare generale di tutti i muscoli del corpo tende quindi ad aumentare durante la fase inspiratoria e a diminuire durante quella espiratoria, come si può evidenziare palpando manualmente qualsiasi massa muscolare; ciò spiega il fatto che qualsiasi tipo di rilassamento muscolare si voglia ottenere a livello della struttura del corpo, è enormemente più facile ottenerlo durante la fase espiratoria del ciclo respiratorio.
Qualora la respirazione non sia corretta e impegni eccessivamente la muscolatura respiratoria accessoria, l’efficacia degli esercizi di stretching aumenterà di molto quando venga preceduta da un’opportuna rieducazione respiratoria. Che dovrà perseguire tre obiettivi fondamentali:
· Riportare a livello di coscienza il meccanismo respiratorio nelle sue varie componenti, che agiscono nella maggior parte delle persone in modo pressochè totalmente inconsapevole.
· Rieducare ad un corretto uso del diaframma
· Imparare a limitare al minimo l’uso della muscolatura accessoria che, in quanto tale, dovrebbe essere fisiologicamente impegnata solo quando è necessario per l’appunto un supplemento di volume inspiratorio.
Giuliano Conconi – Personal trainer lugano – Tecnico Fitri